Bilinguismo infantile: miti e verità

Bilinguismo infantile: miti e verità

I vantaggi di crescere un bambino bilingue

Senza che ce ne rendiamo conto, il linguaggio ci offre un modo unico di interpretare il mondo, dare forma ai nostri pensieri ed entrare in relazione con gli altri. E in una società sempre più mobile e dai confini sempre più invisibili, parlare una sola lingua può essere un limite.

Studi recenti hanno dimostrato che chi è bilingue o multilingue ha maggiori probabilità di avere successo nel mondo del lavoro, uno stipendio più alto e una vita più soddisfacente e ricca di legami. Ecco perché è importante abbandonare i falsi miti sul bilinguismo infantile e scoprire quali sono i vantaggi di crescere un bambino che parli due o più lingue.

Il bilinguismo sviluppa un cervello agile e flessibile

Non molto tempo fa si credeva che l’apprendimento simultaneo di due lingue ritardasse lo sviluppo mentale e provocasse confusione e (addirittura) schizofrenia nei bambini. Questo falso mito nasce dal postulato che il nostro cervello abbia capacità celebrali limitate: chi impara due lingue le assimila male, inoltre, il secondo idioma si approprierebbe dello spazio riservato al primo, come se il cervello avesse una dimensione definita che non può essere riempita con troppe informazioni.

Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi e approfondimenti che smentiscono categoricamente queste credenze. È stato dimostrato, infatti, che il cervello di un bambino bilingue è molto duttile perché allenato a ricevere stimoli differenti provenienti da due lingue diverse per suono e struttura. Questo avviene senza che si creino interferenze tra una lingua e l’altra grazie allo sviluppo di un meccanismo: il decentramento cognitivo, che permette al soggetto di inibire un idioma nel momento in cui utilizza l’altro.

Quindi, nessun ritardo mentale, nessuna confusione e soprattutto nessun comportamento schizofrenico!

Migliore sviluppo di alcune capacità cognitive

Imparare due lingue da piccoli pare rafforzi le funzioni cognitive esecutive del lobo frontale, che significa: abilità nel gestire più attività contemporaneamente, capacità di concentrarsi anche in spazi affollati e memoria più solida.

Inoltre, gestire due lingue porta a una conoscenza spontanea e intuitiva della struttura del linguaggio. Questa abilità sviluppa una capacità di lettura precoce e avvantaggia nell’apprendimento di una terza o quarta lingua.

Maggiori opportunità lavorative

Dal punto di vista professionale, chi è bilingue ha più possibilità di affermarsi nel mercato del lavoro rispetto a chi conosce solo la propria lingua madre, oltre a percepire uno stipendio più alto. Uno studio canadese effettuato qualche anno fa ha dimostrato che i lavoratori bilingue guadagnavano tra il 3 e il 7% in più degli omologhi monolingui. E altri studi svolti negli Stati Uniti hanno dimostrato parlare una lingua straniera può aumentare lo stipendio del 3,8%.

Mente aperta e sensibilità culturale

C’è anche un aspetto culturale da non sottovalutare. Se il linguaggio influenza il modo di interpretare e  descrivere il mondo, allora conoscere due lingue fin da piccoli aiuta a vedere le cose da una diversa prospettiva culturale. Il bilinguismo, a quanto pare, fornisce una maggiore apertura mentale, sensibilità culturale e tolleranza verso ciò che è nuovo e diverso. Tre caratteristiche significative in un mondo sempre più aperto, dove viaggiare è diventato facile e incontrare nuove persone e culture è sempre più semplice.

Quand’è il momento migliore per imparare una nuova lingua

Il periodo migliore per l’apprendimento di una seconda o terza lingua va dai 3 ai 6 anni. Alcuni genitori pensano che sia meglio introdurre la nuova lingua quando la prima si sia “stabilizzata”. Il rischio è che si perda la possibilità di far assimilare al bambino il secondo idioma proprio nel momento in cui è più ricettivo, cioè la prima infanzia.

Se siete interessati a iscrivere vostro figlio a un corso di lingue per bambini, potete scegliere fra le proposte didattiche di Oxford Seregno. L’insegnamento si svolge attraverso attività ludiche e creative che consentono al bambino di imparare lessico e strutture grammaticale, giocando e interagendo costantemente con i compagni di classe.

Come la famiglia deve contribuire al bilinguismo

È importante non mescolare le due lingue nella stessa frase ma usarle una alla volta, in modo che il bambino apprenda la struttura grammaticale, le espressioni e i vocaboli in modo corretto. Nonostante ciò, avere genitori che parlano due lingue differenti non garantisce di per se stesso il bilinguismo: i bambini hanno bisogno di sentir parlare le due lingue in misura uguale e sufficiente. Questo richiede impegno e coerenza da parte dei genitori ma è anche fondamentale che entrambe le lingue siano apprezzate, non solo dalla famiglia ma anche dalla comunità. Il bambino, infatti, comprende se una delle due lingue è considerata minoritaria.