
Asilo in inglese: è davvero utile?
Perché insegnare l’inglese ai bambini?
Spesso ci si chiede a che età far avvicinare i bambini alle lingue straniere. Esistono diverse scuole di pensiero, ma è sempre più provato che… prima si inizia, meglio è! Una delle domande più comuni riguarda l’asilo in inglese: è davvero utile?
Conoscere una lingua straniera si rivela di grande importanza al giorno d’oggi. Entrare in contatto con un secondo idioma già a partire dall’asilo offre molti vantaggi: viene offerta un’opportunità in più ai bambini, che non la vivranno come un impegno bensì come un divertimento. L’elevata plasticità mentale e la grande capacità imitativa dei bimbi permetterà loro di apprendere in modo naturale e come un vero e proprio gioco la seconda lingua.
Ma quale lingua scegliere? In genere la più comune è l’inglese: vi sono molte scuole materne che la trattano al pari dell’italiano, coinvolgendo attivamente i piccoli in giochi, canzoni, ascolto di favole e attraverso schede didattiche studiate appositamente. Spesso in questo genere di asilo l’insegnante è madrelingua e a volte si sceglie di usare unicamente l’inglese per l’interazione, favorendo notevolmente l’apprendimento. In questo modo sarà possibile imparare naturalmente la seconda lingua senza la necessità di un’esplicita istruzione e senza grandi sforzi da parte del bambino, che se stimolato anche in famiglia negli anni successivi potrà tranquillamente diventare bilingue. A seconda delle preferenze della famiglia e, in particolare, della provenienza, sarà possibile scegliere un’altra lingua principale al posto dell’inglese, oppure aggiungerne una ulteriore.
Frequentare l’asilo in inglese o altra lingua può confondere i bambini? La risposta è no: i piccoli hanno l’innata capacità di distinguere i suoni delle diverse lingue ed è stato provato che il processo di apprendimento è congenito, naturale, soprattutto nei primi anni di vita.